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La "Grande Bellezza" di un sorriso

sorriso

Dopo il successo mediatico di questo ultimo periodo è inevitabile affrontare alcune tematiche messe sotto la luce dei riflettori che indiscutibilmente si accompagnano alla vincita di un oscar.


E' possibile cogliere l'occasione anche in ottica odontoiatrica per trattare un argomento da sempre oggetto di discussione. Avere un “bel” sorriso è senza dubbio alla base dei rapporti interpersonali: oltre ad essere piacevole alla vista, ha sicuramente un effetto psicologico non di poco conto, rendendoci più sicuri di noi stessi.

Osservando quello che all'esterno può apparire come un sorriso estetico, è fondamentale per la salute “orale” del paziente vedere se c'è una reale corrispondenza tra estetica e funzionalità. L'odontoiatra, oltre a verificare il perfetto allineamento di tutti gli elementi dentari, l'assenza di eventuali spazi vuoti tra essi, l'essere di un colore sufficientemente chiaro, dovrà anche soffermarsi su altri parametri, magari meno immediati per il
paziente, ma sicuramente necessari per garantire un buon equilibrio all'interno del cavo orale.


Il parodonto o periodonto in questo ambito svolge un ruolo chiave: l'avere un buon supporto osseo intorno ai propri denti – e conseguentemente un buon tessuto gengivale – è un punto di partenza necessario per garantire nel tempo la stabilità del proprio sorriso: sarà fattore prognostico imprescindibile per terapie dentali future e un “terreno” solido su cui reintervenire per eventuali trattamenti protesici o implantoprotesici.

 

Come mantenere pertanto un buon supporto parodontale?

Eseguire periodiche sedute di igiene orale professionale – in un intervallo variabile dai 3 fino ai 9 mesi a seconda del singolo quadro clinico – è sicuramente un importante primo passo che deve
essere però protratto nel tempo dallo stesso paziente con costanza, attraverso un'efficiente igiene orale domiciliare.


Sarà buona norma lavarsi i denti possibilmente dopo ogni pasto principale della giornata, con particolare attenzione all'igiene serale, che ci accompagnerà per tutto l'arco della notte. I 2-3 minuti minimi dedicati allo spazzolamento possono essere davvero preziosi se ben impiegati: è importante ottenere un movimento
“dal rosso al bianco”, ovvero dalla gengiva al dente, senza esercitare eccessiva pressione.

Sarà indispensabile pulire tutte le superfici dentali visibili: per quelle aree che si trovano “tra dente e dente” – meglio dette “interprossimali” – è possibile fare qualcosa in più. Seppur più difficoltosa da raggiungere con le setole dello spazzolino, l'uso corretto del filo interdentale è davvero un valido alleato per la nostra salute “orale”: contribuisce a diminuire in modo significativo la placca

batterica e il tartaro presente sulle superfici dei

nostri denti.

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