studio dentistico marini
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Riparliamo di impianti

Negli ultimi 20 anni l'odontoiatria ha vissuto una nuova era: l'implantologia osteointegrata.
Adesso si può dire che sia possibile in una grande percentuale di casi applicare protesi fisse atte a sostituire perdite singole o multiple di denti fino all'intera arcata con predicibilità di risultato molto alta.
 
L'evoluzione delle finte radici (impianti) negli anni è stata varia; concetti e teorie si sono susseguiti nel tempo, modificando l'approccio ai tessuti ed ai piani terapeutici. Le modifiche delle superfici implantari (lisce, lavorate, laserizzate, etc) hanno ridotto le tempistiche di intervento e finalizzazione, hanno aperto le porte a concetti di micro invasività ed alla possibilità di ridare sorrisi in tempi anche troppo brevi. Ad oggi non si può asserire con certezza che esistono superfici delle viti assolutamente migliori di altre e questo viene dimostrato da recenti studi di autorevoli colleghi che ripropongono trattamenti che negli ultimi anni erano stati definiti non più performanti. Quello che è certo è che escluso eccezioni particolari di estreme carenze ossee o stati patologici del paziente non compatibili con atti chirurgici, oggigiorno si hanno a disposizione molteplici opzioni per soddisfare i nostri pazienti.
 
Dalla semplice sostituzione del singolo dente, all'inserimento di almeno 4 impianti per sostenere 10 denti, oppure 2 viti per poterci ancorare protesi mobili anche del paziente con sistemi simili agli automatici delle nostre maglie.
In situazioni estreme si possono utilizzare impianti corti ( inferiori ad 8 mm ) per evitare strutture delicate come il nervo mandibolare e poter dare comunque protesi fisse. Si possono utilizzare impianti lunghi come gli zigomatici per potersi ancorare dove l'osso è presente. Tecniche per incrementare osso aggiungendo o ricreandone di nuovo o sfruttando cavità naturalmente presenti nelle ossa del volto ( seno mascellare ).
La tecnologia ci viene incontro per aiutare il dentista a trovare risposte alle più svariate richieste, utilizzando tecniche di ricostruzione dell'immagine si può programmare un intervento nei minimi particolari ed i passi che si stanno facendo sono quasi incredibili.
 

Fondamentale è fare un' attenta analisi delle molteplici variabili di una riabilitazione e cercare di non farsi trascinare dall'emozione del “tutto e subito”. L'anatomia, lo stato di salute generale del paziente, le sue abitudini, la sua voglia e le capacità di mantenere un adeguato livello di igiene orale sono tutte variabili da considerare con molta attenzione.
Un'adeguata igiene orale è una discriminante molto importante perchè anche se è vero che un impianto non è soggetto a carie i tessuti che lo sostengono possono andare incontro ai fenomeni di riassorbimento che spesso comportano la perdita dei denti. 





Quindi il dentista si deve impegnare sicuramente al meglio nella chirurgia implantare e successiva protesizzazione, ma anche nell'informazione ed educazione del paziente futuro portatore di protesi implantare, nella gestione della magnifica opportunità che questi denti artificiali ci danno. Parliamone insieme e cerchiamo di analizzare bene tutti gli aspetti positivi, ma anche le difficoltà ed eventualmente prendiamo in considerazione anche altre metodiche per sostituire i denti mancanti, forse meno alla moda e certamente non altrettanto “ indossabili “, ma che nei casi specifici potrebbero rivelarsi più adatte. Il nostro compito è individuare la giusta scelta terapeutica e di mantenerla nel tempo con la collaborazione del paziente.
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